COMUNICATO UFFICIALE

L’A.S.D. Montottone Calcio, a ventiquattro ore dalla gara di spareggio play out di Promozione, persa a Porto Potenza Potenza Picena, comunica quanto segue:

Ci sentiamo derubati, defraudati, scippati di una categoria, la Promozione, che crediamo invece di meritare. Per la gara di spareggio di Porto Potenza è stata designata una terna arbitrale assolutamente inadeguata al tipo di partita da dirigere, non propensa ad una direzione di gara serena ed imparziale e chiaramente influenzata dall’ambiente, particolarmente ostile. Non era oltretutto presente un Commissario di Campo, normalmente designato nelle gare di spareggio.

Troppe volte in questa stagione, siamo stati al nostro posto, come nostro costume, dopo aver subito diverse decisioni arbitrali svantaggiose, ma l’abbiamo fatto credendo fermamente e senza indugi nella buona fede delle terne arbitrali designate. Oggi ci vediamo però costretti a dover commentare una gara, che ci condanna alla retrocessione, compromessa da decisioni arbitrali cervellotiche e prese senza alcuna plausibile spiegazione.

Il Comitato Regionale Marche, insieme all’Associazione Arbitri non può questa volta far finta di niente. Ci faremo sentire, come mai abbiamo fatto, con forza e determinazione, nelle sedi competenti e con i modi più opportuni. In un intero campionato, in ben trentasei partite ufficiali, la nostra squadra ha ricevuto due soli cartellini rossi. E’ piuttosto strano che in una sola gara ne abbia ricevuti ben quattro.

Oltre tutto ciò, abbiamo dovuto fare i conti con una situazione ambientale a dir poco difficile e, ad una accoglienza che definire poco amichevole è riduttivo. Intere famiglie con bambini al seguito sono state costrette ad abbandonare l’impianto sportivo prima della fine della gara, impauriti per la propria incolumità.

In questo momento, che ha visto palesemente negata la possibilità di far giocare le proprie chance di vittoria, ad armi pari con l’avversario, i vertici dell’A.S.D. Montottone Calcio meditano fortemente e seriamente, sull’opportunità o meno di continuare l’attività sportiva. E questo, non perché si sentono di gettare la spugna anzi, ma, solo perché non si può far finta di niente quando si frantumano in un sol colpo i principi di lealtà e probità, punti cardini dello sport più bello del mondo che è il calcio.


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